Sapere, saper fare e saper essere.
Sapere è importante.
Saper fare lo è di più ma non è semplice come sapere.
Saper essere è il sentirsi realizzati pienamente come esseri umani.
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lunedì 16 novembre 2015
Esempi di Team di Consulenti Aziendali
Guarda questi link per comprendere meglio il progetto e renderti conto che questa modalità operativa è già una realtà sul mercato italiano:
http://www.ab-team.it/web/intro.aspx
http://www.studionacamulli.it/team/
http://www.studioansco.com/#!our_team/cqn6
https://www.moneyfarm.com/chi-siamo
Sono solo alcuni esempi di come questa forma di associazione tra professionisti riceve sempre più consenso nei settori più svariati.
Per ulteriori informazioni contattami qui
sabato 14 novembre 2015
Team Consulenti Aziendali
Progetto.
Il presente progetto sarà aggiornato senza nessun preavviso, per cui si consiglia di consultare spesso questa pagina. Un progetto statico non è un progetto che genera business, così come intendiamo sollecitare i nostri clienti a crescere e ad informarsi, nello stesso modo non possiamo esimerci come Team e come singoli, dal fare altrettanto
Emiliano Abhinav Boccia
Benvenuti a Team Consulenti Aziendali.
Per chi viene a questo link da FB immagino che sia già a conoscenza che Team Consulenti Aziendali è un gruppo pubblico su questo social network (questo il link).
Team Consulenti Aziendali è uno studio associato di consulenti che offrono servizi alle aziende.
Nel Team sono presenti varie figure professionali affinché l'offerta ai clienti possa soddisfare i bisogni degli imprenditori nei vari aspetti aziendali: marketing, informatica, legale, fiscale, energetico...
Il progetto di base è molto semplice.
Il prodotto da vendere alle aziende è un canone di assistenza mensile fisso per un anno in cui rientrano i servizi desiderati dall'imprenditore e a cui lo studio può far fronte.
La forma dello studio associato è indispensabile per offrire un'immagine seria e affidabile all'esterno e per comprimere costi e sviluppare sinergie all'interno.
I compiti delle figure professionali associate consistono nell'offrire al cliente un report mensile inerente alle proprie competenze coadiuvato da una visita in loco. I report mensili dei vari professionisti saranno organizzati in una brochure così da formalizzare un format dei servizi erogati.
Tale report è un modo per nutrire il contatto con il cliente e per indicare le strategie da adottare, nei vari ambiti, per essere all'altezza della concorrenza, per acquisire nuovi clienti, per risparmiare sulle risorse, per incentivare il personale. Tutto ciò che interessa all'azienda per ottimizzare costi e risorse e per accedere a nuovi strumenti di mercato, sia finanziari che tecnologici, saranno oggetto di studio e di analisi per i professionisti. Essi dovranno essere aggiornati nel campo che gli compete e pronti a sottoporre alle aziende programmi interessanti per l'imprenditore.
Il professionista dovrà egli stesso essere altamente competitivo, nel campo di suo interesse, e dotato di spirito di intraprendenza. La motivazione alla crescita dello studio associato dovrà essere tra i suoi primi interessi per far crescere lo studio con operazioni di marketing, mailing, telefonate, per contattare nuovi potenziali clienti.
Tale report è un modo per nutrire il contatto con il cliente e per indicare le strategie da adottare, nei vari ambiti, per essere all'altezza della concorrenza, per acquisire nuovi clienti, per risparmiare sulle risorse, per incentivare il personale. Tutto ciò che interessa all'azienda per ottimizzare costi e risorse e per accedere a nuovi strumenti di mercato, sia finanziari che tecnologici, saranno oggetto di studio e di analisi per i professionisti. Essi dovranno essere aggiornati nel campo che gli compete e pronti a sottoporre alle aziende programmi interessanti per l'imprenditore.
Il professionista dovrà egli stesso essere altamente competitivo, nel campo di suo interesse, e dotato di spirito di intraprendenza. La motivazione alla crescita dello studio associato dovrà essere tra i suoi primi interessi per far crescere lo studio con operazioni di marketing, mailing, telefonate, per contattare nuovi potenziali clienti.
Questa è una prima bozza di progetto sulla quale ci si può già iniziare a muoversi. Siamo tutti invitati a offrire suggerimenti per migliorare il presente progetto.
Il presente progetto sarà aggiornato senza nessun preavviso, per cui si consiglia di consultare spesso questa pagina. Un progetto statico non è un progetto che genera business, così come intendiamo sollecitare i nostri clienti a crescere e ad informarsi, nello stesso modo non possiamo esimerci come Team e come singoli, dal fare altrettanto
Emiliano Abhinav Boccia
giovedì 12 novembre 2015
Vivere senza lavorare
Il
titolo non intende essere una provocazione. Si tratta semplicemente
di portare all'attenzione del lettore i cambiamenti sostanziali
avvenuti negli ultimi decenni nel sistema economico, specie in quel settore riguardante il lavoro e i nuovi modelli per guadagnarsi da
vivere.
Facciamo innanzitutto alcune considerazioni. La prima tra
queste è che la possibilità di guadagnarsi un salario o stipendio
per mezzo di un posto di lavoro diviene sempre più prossima allo
zero. Infatti sono proprio i posti di lavoro ad essere sempre sempre
più esigui, per vari motivi. Primo fra tutti è la divisione delle
nazioni in due grossi blocchi: da una parte quelle che producono beni
usufruendo di manodopera a basso costo (Europa orientale, Cina,
sud-est asiatico, America centrale e meridionale) e dall'altra quelle
che acquistano tali prodotti (tra cui l'Italia). Questo fa si che se
tu vivi in una nazione rientrante nella seconda categoria avrai
difficoltà a trovare un posto, se invece vivi in altri posti del
mondo percepirai uno salario controllato dallo stato che ti
permetterà appena appena di sopravvivere, non di vivere, perché
oramai lo sfruttamento delle risorse umane (i nuovi schiavi come li
chiama qualcuno) è la base su cui le imprese fondano il loro
profitto. Esistono le eccezioni come il Canada e l'Australia, questi due paesi sono talmente ricchi per cui riescono ad avere un'autonomia ed un'indipendenza dal resto del mondo. Essi possono permettersi di prendere l'eccellenza tra le risorse umane, adottare stili di vita orientati al wellness e definire modelli politici efficaci, in poche parole parole prendono solo il meglio di quel che esiste sul pianeta.
La seconda considerazione è che il mercato economico è
sempre più concentrato nelle mani di poche aziende (multinazionali e
cartelli) che in barba a qualsiasi legge o etica impongono le loro
strategie all'insegna di un unico principio: massimizzare i profitti.
Alle spalle di queste aziende esistono organizzazioni
finanziarie internazionalizzate che controllano il flusso del denaro
verso le banche, e da qui verso le aziende, imponendo (queste
organizzazioni) le loro strategie anche ai governi. Quindi la regola
economica, al momento attuale, che si impone sui mercati finanziari e
produttivi è la seguente: arricchirsi sempre più all'insegna dello
sfruttamento umano. A un sistema del genere non interessa produrre
occupazione e se proprio non ne può fare a meno (della manodopera)
si cercano i paesi dove il cui costo è minore.
Questi sono i due
fattori di base che fanno sì dell'aumentare della disoccupazione e
dell'allargarsi delle classi meno abbienti. Non è possibile lottare
contro questo sistema per un semplice motivo: anche se i poveri sono
la maggioranza della popolazione del pianeta i ricchi hanno dalla
loro parte il denaro e la politica, con tutto quello che ne viene di
conseguenza; le forze dell'ordine, l'esercito, i poteri mediatici
(giornali, televisione e pubblicità). Alcuni effetti raccapriccianti
del controllo invasivo sulla politica da parte della finanza è il
controllo sull'educazione e sulla sanità pubblica: sono questi due
settori a subire tagli da i governi di tutto il mondo.
Quindi
cosa resta da fare? Semplice. Usare lo stesso sistema che ha reso
possibile il fenomeno della globalizzazione e della
internazionalizziazione dei mercati, delle risorse finanziarie e di
quelle produttive. Questo sistema si chiama rete, internet, social
network che attraverso le telecomunicazione (cellulari,
videoconferenze, email, sms) ha permesso al sistema economico di
organizzarsi per perseguire obiettivi contrastanti con il benessere
degli abitanti del pianeta. Si tratta di usare la stessa “arma”
che impoverisce i molti a discapito dei pochi. Non è fantapolitica.
Oramai è un dato di fatto considerare la rete come un'eccezionale
strumento di produzione di ricchezza, ricchezza intesa come
opportunità di lavoro e di guadagno, a cui tutti, con pochi euro,
possono accedere. Ma c'è un ma.
Il
ma è nella nostra visione del mondo, nella nostra mente, come al
solito. Io, tu e gli altri siamo abituati a lavorare e produrre
ognuno per conto proprio, abbiamo alle spalle migliaia di anni di
cultura in cui l'individualismo, le proprie capacità, la voglia di
fare ci hanno sostenuto nel creare il mondo attuale. In parole povere
sappiamo come fare per farci spazio tra la folla, per arrivare primi,
e diciamola tutta, anche per fare le scarpe al prossimo. Ecco,
abbiamo bisogno di voltare pagina se intendiamo accedere a quella
ricchezza che la rete è pronta ad offrirci.
Questo è il motivo
principale per cui molti tentano di sfruttare la rete per guadagnare,
ma facendolo nello stile in cui siamo stati abituati, in modo
individuale e personalistico, i risultati che si portano a casa sono
veramente esigui rispetto alle aspettative. Questo accade poiché non
si è voltato pagina, non si è passati da lavorare per sé a
lavorare insieme agli altri, in rete. Lavorare in rete significa collaborare ad un team
di lavoro, significa creare un network di relazioni virtuali (ma
anche fisiche) che alimentano il progetto a cui ci stiamo dedicando.
L'incapacità a lavorare in rete è l'ostacolo più grosso alla
realizzazione dei progetti a cui teniamo. La questione è culturale e può essere affrontata solo attraverso un profondo processo di
trasformazione supportato dall'adeguata formazione. Moltissimi si cimentano a mettere su progetti che coinvolgono decine e decine di
persone, se non centinaia o migliaia, e questi progetti si arenano
miseramente quando ci si rende conto che il lavoro di squadra non te
lo puoi inventare dalla sera alla mattina. Bisogna procurarsi
competenze nella comunicazione interpersonale, avere delle fondamenta
di psicologia del marketing e del lavoro di gruppo, apprendere cosa è
un leader. Non è facile, ma si può fare. Quindi se sei tra quelli
che usano la ferrari per andare a funghi, beh puoi ben immaginare
cosa ti aspetta, perché internet è una vera ferrari del business.
Hai bisogno solo di imparare a guidarla.
Quindi
vivere senza lavorare è possibile. Internet è l'unico strumento
oggi in grado di realizzare una vita scevra dalla schiavitù del
lavoro. La rete è in grado di produrre rendite e offrirti la
penetrazione in mercati dove circolano beni, servizi, opportunità.
Ti sei chiesto perché sempre più aziende aprono portali dove i
consumatori trovano facilmente ciò che occorre loro? Hai osservato
come i centri commerciali fanno sempre più affari e le piccole
attività chiudono? Questo è il futuro dello scambio tra chi compra
e chi vende.
Dimentica
il vecchio modo di lavorare, orari di lavoro, stipendio fisso a fine
mese, routine di schemi ripetitivi a cui ottemperare, metti da parte
tutto questo e avviati nel flusso. Il flusso ti suggerisce che la
ricchezza esiste, non è sparita dalla circolazione, e che la crisi
persiste solo nel tuo modo di vedere le cose al vecchio modo. Questo
è quanto.
Ti
lascio con qualche consiglio pratico per passare dalla tua situazione
attuale a creare ricchezza in rete.
1 –
Usa i social come se stessi effettivamente in relazione con le
persone: saluta, commenta in pubblico, rispondi alle domande, fatti
vedere, sii educato.
2 –
Aggregati a team i cui componenti sono più bravi di te, sii umile e
impara da loro;
3 –
Aiuta gli altri non a seguirti ma offri quello di cui hanno bisogno
per crescere e guadagnare.
In bocca al lupo.
Emiliano
Abhinav Boccia Orizzonte
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