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lunedì 27 aprile 2015

Lavoro felice: la relazione il primo fattore per avere successo



Inizio da chi, sempre più spesso, è oggi alla ricerca di un lavoro.
In genere siamo convinti che per trovare un posto di lavoro avremo bisogno di:
• mostrare competenze adeguate;
• dichiarare esperienza;
• rendersi disponibili e flessibili;
• avere una certa età;
Ogni punto suddetto avrà un peso determinante nel successo della ricerca di un impiego; esiste però un altro aspetto non meno importante che agisce al livello della comunicazione.
L’immagine che trasmettiamo attraverso il nostro comportamento, il nostro lessico, e che rappresenta la comunicazione in toto che si stabilisce tra noi e il nostro interlocutore è il primo punto su cui bisogna lavorare per trovare un lavoro. Sto dicendo che la relazione che si instaura tra chi cerca e chi offre lavoro, sia che si stabilisca (la relazione) a mezzo telefono, oppure inviando il curriculum a mezzo email o posta o anche direttamente per colloquio privato, ecco, la relazione è il primo fattore per avere successo nella ricerca di un lavoro.
Lo stesso accade al venditore alla ricerca continua di clienti. In genere i venditori sono convinti che, per vendere, bisogna parlare molto, esporre le caratteristiche nei minimi dettagli del prodotto che propongono senza però far capire molto, e, mentre tentano di vendere, non riescono a pensare alla prima cosa che sarà determinante per concludere l’incontro con successo: cosa sta pensando il cliente di me venditore? Sono riuscito a stabilire la relazione giusta per concludere il contratto?
Riguardo all’imprenditore la situazione è molto più complessa poiché egli si muoverà su vari fronti e su ogni fronte gli toccherà gestire un certo tipo di relazione. Per cui con i potenziali clienti dovrà confrontarsi come un venditore, con i fornitori come un cliente, con le maestranze e/o i dipendenti come un capo o un leader o addirittura come un collaboratore alla pari. Avrà poi delle relazioni delicate da gestire, come quella con le banche, i consulenti e gli enti pubblici.
Da come egli strutturerà la rete delle relazioni e dalla gerarchia regnante nella sua azienda dipenderà il successo della sua impresa.
C’è un’altra relazione da considerare, ed è quella che ognuno di noi intrattiene tra se stesso ed il personale concetto di “questa crisi”:
• da una parte c’è chi continua a ripetere che “con questa crisi” non c’è molto da inventarsi, anzi non esiste soluzione, ma aspettare che passa, se passa;
• da un’altra parte, invece, abbiamo persone alla ricerca di strumenti idonei e di nuove metodologie per affrontare, superare e attraversare questa crisi.
Questo progetto di marketing, il counseling aziendale, è indirizzato indiscutibilmente alla seconda categoria, perché sarà la loro disponibilità a credere che soltanto con nuovi strumenti e con la ri-scoperta dei valori di sempre: gli individui e il loro bagaglio esperienziale, che sarà possibile attraversare felicemente questo delicato momento.

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